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    Quindi, Giovan Battista Tiepolo nel 1726 è a Udine dove, contemporanemente agli affreschi per il Palazzo Patriarcale, lavora anche all'interno del Duomo. Allora entriamo nel Duomo ... la quarta e ultima cappella di destra, forse la più "scenografica" di tutte, è quella del Santissimo Sacramento ... un insieme settecentesco, raffinato, armonioso, leggero, dal fascino unico e straordinario.   

      

     


    L'altare di Giuseppe Torretto è elegantissimo con i due angeli che fanno da cornice alla piccola pala con la Resurrezione dove un Cristo vittorioso si innalza al di sopra del sepolcro scoperchiato, un vero capolavoro che il Tiepolo dipinse più tardi, forse nel 1738.



    Ma lo sguardo, nella penombra della cappella, è attratto in alto, là dove la luce irrompe da una finestra ....


     ... e illumina gli affreschi del catino ... non più le tenebrose ombre della Controriforma, ma straordinari colori luminosi.

    Gli "Angeli Cantori" ripresi in un esasperato scorcio affascinano con il loro fantastico cromatismo fatto di tinte chiarissime e fresche che assorbono e riflettono la luce proveniente dall'esterno

     


    Angeli vivi nel movimento, perfetti nella purezza della linea ... rappresentati giocosi e un po' monelli come questo che sembra catapultarsi giù dal finto oculo che sfonda la volta per inondare la cappella di incenso ...

      

    Un fantastico Tiepolo all'apice della sua carriera giovanile ...
     
     
     

      

      

    articolo del 2009 proveniente da itinera barbarae

    vedi anche Foto-Arte-Fatte

    COMPOSIZIONE

     

     

     

      

      

     

     

     

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